Per compilare una fattura elettronica serve:
1) Un “indirizzo telematico” per l’invio della fattura.
Ciascun cliente ci dovrà comunicare il “Codice Identificativo SdI” oppure la casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) su cui vuole ricevere le fatture. Tale informazione andrà inserita direttamente in fattura assieme ai dati anagrafici e fiscali del cliente (che restano invariati! Del resto la normativa IVA non è cambiata!).
2) Un software o servizio di fatturazione.
La scelta è ampia. Un’azienda che negli ultimi anni ha utilizzato un sistema di fatturazione informatizzato probabilmente è già in grado di generare la fattura nel formato XML richiesto dalla legge. Per tutti gli altri, si può scegliere tra i servizi gratuiti forniti dall’Agenzia delle Entrate (adatti per numeri ridotti e per chi può dedicare tempo ad una gestione più manuale), ai “classici” sistemi di fatturazione elettronica usati negli ultimi anni per la pubblica amministrazione, ai servizi di fatturazione evoluti erogati on line da molte startup, ai servizi software integrati con i sistemi informativi del commercialista che assicurano massima efficienza nello scambio dei documenti elettronici tra cliente e il miglior rispetto della normativa vigente. Il costo di questi strumenti varia dal gratuito (AdE) ad abbonamenti dal costo tipicamente modesto.
Come vedremo più avanti, è nostro parere che l’utilizzo di un sistema di fatturazione, invio, ricezione e conservazione integrato con il commercialista possa portare a miglioramenti di efficienza ed efficacia che valgono svariate volte il piccolo costo da sostenere, sia per chi si affida a professionisti per la tenuta delle scritture contabili, ma anche per realtà più strutturate che possono fruire di servizi di consulenza e di certificazione del ciclo attivo di un commercialista.